S.Donaudy 36 Arie di Stile Antico per canto e piano voce grave

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Tra il 1899 e il 1902 scrisse un'aria molto venerata e nota per voce e pianoforte le cui raffinate e galanti melodie e testi, quest'ultimo di Alberto Donaudy, fratello del compositore, ricordano i tempi antichi in un modo deliziosamente antiquato.
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NR140840
Descrizione
Il compositore italiano Stefano Donaudy (1879-1925) attirò presto l'attenzione con le sue composizioni mature di canzoni e arie. Tra il 1899 e il 1902 scrisse un'aria molto venerata e nota per voce e pianoforte, le cui raffinate e galanti melodie e testi, quest'ultimo di Alberto Donaudy, fratello del compositore, ricordano i tempi antichi in un modo deliziosamente antiquato. Questa edizione completa contiene tutte le arie per voce e pianoforte che sono state pubblicate in tre volumi separati
Contenuto
Ah, che odor di buono
Ah, mai non cessate
Amor mi fa cantare
Amor mi tiene in pugno
Amor s'apprende
Amorosi miei giorni
Certo un po' di cielo colse
Come l'allodoletta
Cuor mio, cuor mio non vedi
Date abbiento al mio dolore
Dormendo stai
E Filli m'ha detto
Freschi luoghi, prati aulenti
Luoghi sereni e cari
Madonna Renzuola
No, non mi guardate
O bei nidi d'amore
O del mio amato ben
Ognun ripicchia e nicchia
Or che le rèdole
Perché dolce, caro bene
Perduta ho la speranza
QuandÂ’il tuo diavol nacque
Quando ti rivedrò
Quelle labbra non son rose
Se tra l'erba
Se volete un servidore
Se vuoi ch'io mora, amor, morrò
Sento nel core
Sorge il sol! Che fai tu?
Spirate pur, spirate
Tempo è alfin di muover guerra
Tregua non ho
Vaghissima sembianza
Venuto è l'aprile
Vorrei poterti odiare
Contenuto
Ah, che odor di buono
Ah, mai non cessate
Amor mi fa cantare
Amor mi tiene in pugno
Amor s'apprende
Amorosi miei giorni
Certo un po' di cielo colse
Come l'allodoletta
Cuor mio, cuor mio non vedi
Date abbiento al mio dolore
Dormendo stai
E Filli m'ha detto
Freschi luoghi, prati aulenti
Luoghi sereni e cari
Madonna Renzuola
No, non mi guardate
O bei nidi d'amore
O del mio amato ben
Ognun ripicchia e nicchia
Or che le rèdole
Perché dolce, caro bene
Perduta ho la speranza
QuandÂ’il tuo diavol nacque
Quando ti rivedrò
Quelle labbra non son rose
Se tra l'erba
Se volete un servidore
Se vuoi ch'io mora, amor, morrò
Sento nel core
Sorge il sol! Che fai tu?
Spirate pur, spirate
Tempo è alfin di muover guerra
Tregua non ho
Vaghissima sembianza
Venuto è l'aprile
Vorrei poterti odiare



