Alessandro Zignani Richard Strauss La rivoluzione dell'ordine vita e opere

calcActive())">
29,00 €
Alessandro Zignani Richard Strauss La rivoluzione dell'ordine vita e opere
SKU
ZIGNANI
Descrizione
Alessandro Zignani Richard Strauss La rivoluzione dell'ordine vita e opere
Richard Strauss ha attraversato la fine dell'Europa. Cresciuto nel culto della reazione alle vie che portavano alla dissoluzione dei modelli, ne ha attraversato il caos espressionista, per giungere al punto di non ritorno, dove l'arte si fa visione delle rovine. E dalla contemplazione del nulla è nata la sua utopia di un nuovo Umanesimo: una musica nata sulle testimonianze di chi, contro alla morte della luce, aveva eretto il culto delle umane emozioni. Da Mozart a Beethoven, attraverso Mendelssohn; e poi, a ritroso, verso Couperin, la Commedia dell'Arte, e le sue radici in una Grecità vista come visione del destino: l'intero divenire della cultura occidentale appare, nella sua musica, un museo della memoria. La sua figura, sottratta per lungo tempo, dalle Avanguardie che da lui si sentivano tradite, alle ragioni dell'arte, sta conoscendo negli ultimi tempi una riscoperta complicata dal senso di colpa per quanto, in lui, è stato frainteso. L'ironia, lo sguardo dell'artefice che si esprime solo nei caratteri in cui sparisce: questa umiltà del sapersi postumo, incapace di risposte, ci appare, oggi, così complessa da non essere mai stata, per sospetto di estetismo, mai indagata. Questo libro lo ripropone come il grande Contemporaneo, capace di riassumere nel suo culto della bellezza la sola fede possibile ad una cultura che muore. Nelle parole del suo sosia letterario, Hugo von Hofmannsthal, in Strauss, la profondità si nasconde sotto la superficie.
Richard Strauss ha attraversato la fine dell'Europa. Cresciuto nel culto della reazione alle vie che portavano alla dissoluzione dei modelli, ne ha attraversato il caos espressionista, per giungere al punto di non ritorno, dove l'arte si fa visione delle rovine. E dalla contemplazione del nulla è nata la sua utopia di un nuovo Umanesimo: una musica nata sulle testimonianze di chi, contro alla morte della luce, aveva eretto il culto delle umane emozioni. Da Mozart a Beethoven, attraverso Mendelssohn; e poi, a ritroso, verso Couperin, la Commedia dell'Arte, e le sue radici in una Grecità vista come visione del destino: l'intero divenire della cultura occidentale appare, nella sua musica, un museo della memoria. La sua figura, sottratta per lungo tempo, dalle Avanguardie che da lui si sentivano tradite, alle ragioni dell'arte, sta conoscendo negli ultimi tempi una riscoperta complicata dal senso di colpa per quanto, in lui, è stato frainteso. L'ironia, lo sguardo dell'artefice che si esprime solo nei caratteri in cui sparisce: questa umiltà del sapersi postumo, incapace di risposte, ci appare, oggi, così complessa da non essere mai stata, per sospetto di estetismo, mai indagata. Questo libro lo ripropone come il grande Contemporaneo, capace di riassumere nel suo culto della bellezza la sola fede possibile ad una cultura che muore. Nelle parole del suo sosia letterario, Hugo von Hofmannsthal, in Strauss, la profondità si nasconde sotto la superficie.






